La finestra di Lorca

C’è un rapporto malato fra la politica e la cultura. C’è un rapporto malato fra la politica e la gente che dovrebbe rappresentare. C’è, infine, un rapporto malato della politica con se stessa, ed è il peggiore, quello dal quale si esce con le mani in alto in segno di resa e la tristezza negli occhi.

Eppure la politica dovrebbe rappresentare la ricerca del bene comune, l’arte del possibile, il mezzo per raggiungere una convivenza all’insegna del rispetto. La politica lo è, si può dire lo stesso di chi rappresenta la politica?

I politici non si rivolgono più alla cultura anzi, la rifuggono come una malattia pericolosa, un battero in grado di infettare una quotidianità di rapporti basata più sull’assenso inconsapevole che sulla capacità di discernere.

Lucilio Santoni, poeta e scrittore, affronta il tema del rapporto fra la poltica e la cultura insinuandosi fra i vicoli di un paese delle Marche, Monteprandone, a cui un restauro oculato ha ridato nuova vita e squarci di luminosità intensa. La telecamera lo segue mentre, in presa diretta, discute con le mura del centro storico come fossero l’interlocutore privilegiato di un discorso destinato a rimanere sospeso nello spazio e nel tempo.

Santoni parla all’orizzonte come se si rivolgesse a una folla virtuale disposta ad ascoltare le chiacchiere di un sognatore, lasciandosi trascinare per un po’ sulle ali del pensiero che un altro mondo è possibile.

La chiusura con Garcia Lorca e il mare lontano è la speranza di un altro salpare, di un altro andare, di un altro vivere.

Durata………6’30”.19

Formato……DV

Regia: Umberto Croci, Testo: Lucilio Santoni, Riprese: Umberto Croci – Marco Croci, Presa diretta: Marco Croci, Montaggio: Umberto Croci, Musica: MUxy, Producer: Emanuela Voltattorni, Art director: Massimo Consorti.